Quando è arrivata la chiamata, dormivo serenamente nel mio letto.
Ero impreparato, li per lì ho pensato ad un incubo. Non so perché ma ero convinto che a me non sarebbe mai potuto capitare. Evidentemente mi sbagliavo.
Il Sergente annunciava la sua decisione in maniera fredda ed impersonale, non c’era spazio per discutere, dovevo solo obbedire. E quando, con voce perentoria, fu comunicata la destinazione, ricordo perfettamente il brivido che mi corse lungo la schiena.
Ma tant’è, e in meno tempo di quanto si possa immaginare mi sono ritrovato catapultato alle porte del campo di battaglia. Non resto sorpreso, è uno dei classici campi che puoi trovare identici in ogni parte del mondo. Dovunque si lotta per sopravvivere allo stesso modo. Ho paura ma avanzo deciso e mi trovo in territorio nemico.
Non sono solo, centinaia di altri ragazzi sono qui con me. Veniamo da posti diversi, alcuni anche da molto lontano, non ci conosciamo ma capiamo subito di essere complici, di poterci fidare l’uno dell’altro. Nessuno di noi ha potuto scegliere.
Il tempo per pensare non è molto. Pochi passi lungo il sentiero e il nemico appare di colpo da un angolo. Mi sono fatto fregare, non sono pronto. Il Sergente è lontano, i miei commilitoni sono quasi tutti al sicuro nascosti dietro ripari di fortuna per non farsi vedere. Sono solo, il nemico ha qualcosa in mano ed è pronto ad attaccarmi.
Se mi fermassi a combattere non avrei alcuna possibilità di uscirne vincitore e allora agisco d’impeto, scappo.
Lo so è poco onorevole ma l’istinto di sopravvivenza che è in ognuno di noi ha preso il sopravvento. Non guardo più niente di ciò che mi circonda. Il paesaggio mi è estraneo e io corro soltanto per cercare una via di fuga. E ad un certo punto la vedo, è vicina.
Tra me e lei si frappone soltanto una specie di enorme posto di blocco, sembra un checkpoint. Decine di nemici sono assiepati li pronti a non farmi uscire vivo dal campo di battaglia. Ma non possono fermarmi. Io salto l’ostacolo, sento una sirena suonare alle mie spalle ma non mi fermo.
Ansimo ma sono fuori. Il campo di battaglia è lontano, non sono riusciti a catturarmi e farmi prigioniero, sono ancora libero.
Prendo le chiavi dalla tasca ed entro in macchina. Anche questa domenica è passata, per molto tempo IKEA non mi vedrà.